Le lenticchie sono un autentico toccasana per il nostro organismo e, con o senza il cotechino, non possono mancare sulla tavola del cenone di Capodanno come portafortuna che auspica un anno pieno di ricchezza e abbondanza. Ottime in umido come contorno, si prestano a una grande varietà di ricette, dalle zuppe alle polpette vegetali. Al vapore, nella pentola a pressione o bollite: ecco tutti i consigli per cucinare le lenticchie alla perfezione.
Lenticchie, la carne dei poveri
Per la loro forma che ricorda quella delle monete, le lenticchie sono considerate sin dai tempi dei Romani un simbolo di prosperità e si mangiano con l’auspicio di aumentare la propria ricchezza. Nella notte di Capodanno in pochi rinunciano all’immancabile assaggio del cotechino con le lenticchie, piatto benaugurante per l’anno che arriva.
Nutrienti e poco costose, per questo denominate la “carne dei poveri”, le lenticchie dovrebbero entrare a far parte della dieta invernale con continuità perché sono un legume ricco di proteine vegetali, fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali quali calcio, ferro e potassio.
Varietà di lenticchie e metodi di cottura
- Le lenticchie di Castelluccio di Norcia sono coltivate senza l’uso di concimi o pesticidi e hanno una buccia molto fine, ragione per cui non hanno bisogno di ammollo. Possono essere consumate come contorno, con un filo d’olio, oppure abbinate a zuppe originali, dando sfogo alla fantasia.
- Le lenticchie verdi giganti di Altamura si distinguono per la sapidità, la consistenza compatta e il colore verde fieno, dovuto al fatto che la raccolta avviene prima della maturazione completa. Hanno bisogno di almeno 2 ore di ammollo e sono particolarmente indicate per accompagnare il cotechino.
- Le lenticchie di Ustica sono le più piccole d’Italia e per questo non richiedono ammollo. Tenere e gustose, sono alla base di molte ricette di quest’isola, come la zuppa con verdure e la pasta e lenticchie.
Consigli per una cottura perfetta
La prima regola per cucinare le lenticchie a regola d’arte è salarle a cottura ultimata per non rischiare che si sfaldino e restino crude all’interno. Inoltre, per evitare che scuociano, è bene partire da acqua fredda e farle sobbollire lentamente a fuoco dolce.
Di norma l’ammollo, importante per eliminare l’acido fitico e facilitare la digestione, è necessario solo se le lenticchie sono di grandi dimensioni. Tuttavia, nelle ricette che prevedono l’uso del mixer è possibile passare direttamente alla cottura senza il riposo in acqua.
I tempi di cottura dipendono dalla varietà di lenticchia, ma in genere vanno da 20 a 40 minuti.
Come cucinare le lenticchie per il cotechino
- Mettete la carota, la cipolla e il sedano tritati in un tegame con l’olio extravergine d’oliva ben caldo
- Lasciate appassire il tutto a fiamma bassa e aromatizzate con qualche foglia d’alloro
- Aggiungete le lenticchie, insaporitele per 30 secondi e copritele con il brodo vegetale a temperatura ambiente
- Portate a bollore a fiamma bassa e cuocete per il tempo indicato sulla confezione
- Salate un minuto prima di spegnere
- Trasferite le lenticchie su un piatto da portata, valorizzatele con un filo d’olio e una macinata di pepe, poi adagiatevi sopra le fette di cotechino.
Ancora qualche consiglio
Le lenticchie cotte possono essere recuperate e riproposte il giorno dopo sotto forma di diverse preparazioni originali e golose, come vellutate, polpettone, polpette e burger vegetali. Inoltre, costituiscono un ottimo ripieno per torte salate o un ricco condimento per la pasta, abbinate alla salsiccia o alla pancetta. Basta conservarle in frigorifero in un contenitore dotato di chiusura ermetica e utilizzarle entro il terzo giorno.